L'abbandono dei percorsi pedonali e sommeggiabili che circondavano la città, seguendo forse in alcuni tratti le antiche fortificazioni, ha portato al loro degrado ed al dissesto di molti muri degli orti terrazzati soprastanti, che vi erano collegati con scale e porte. Diversi muri sono stati ricostruiti, ma il tracciato, anche se in parte ricomposto, non è percorribile.
Il ripristino del tracciato oltre alla valorizzazione storica e paesistica del centro storico potrebbe contribuire alla manutenzione ed all'utilizzo degli spazi a valle dei fabbricati attestanti sulla via di crinale.
Associazione di volontariato costituita da un gruppo di cittadini, di diversa età, attività e formazione, che intendono svolgere un’azione propositiva e operativa per il recupero e la manutenzione dei vicoli carbonai e dei percorsi storici e panoramici verso San Miniato, con l’intento di aggiungere valore e significato al centro storico, che viene così a riappropriarsi di una sua importante risorsa storica e paesistica.
Ecco alcune considerazioni su quanto visionato la mattina del 02.06.2010 circa
RispondiEliminail vicolo dei carbonai che dalla "Misericordi" si ricollega a via Carducci.
...durante il sopralluogo il vicolo dei carbonai è apparso suddiviso in tre
(3) settori in base allo stato di conservazione ed alle caratteristiche del
fondo calpestabile.
Il primo settore, quello che dalla "Misericordia" arriva fin sotto la "Via
Angelica", è apparso ancora in buono stato per quanto riguarda la sezione del
tracciato ed il fondo, ma invaso da vegetazione erbacea ed arbustiva di età
stimabile tra i 2 ed i 3 anni; vegetazione infestante costituita da rovi,
sambuco, ortica ed altro, ma situazione recuperabile con ordinari interventi di
ripulitura. Sono ancora visibili gli scalini effettuati con opere di ingegneria
naturalistica; il tracciato e la sua sezione sono ampie e ben riconoscibili. La
presenza di scalini nel primo tratto non lo rendono fruibile al momento a
disabili in carrozzella.
Secondo settore che segue il primo fin sotto i terrazzi del "caffè centrale":
qui il tracciato perde in parte al sua identità e la sezione in alcuni punti è
molto ristretta, la vegetazione erbacea ed arbustiva a causa di un abbandono
più prolungato è accompagnata da presenza di alberelli quali robinia ed
ailanto. Oltre che laripulitura dalla vegetazione sarà necessario un intervento
volto ad arrestare la ricrescita delle specie arboree ed arbustive infestanti
quali robinia accompagnata da rovi. Il rcupero dei pochi metri di sentiero che
sembrano "scomparsi" non presenta particolari ostacoli o necessita di opere
onerose. Non ci sono mai pendenze che necessito per il loro superamento di
scalini.
Terzo settore: costeggia i muri sottostanti i giardini fino all'altezza di
casa Mancini-Gado. Ci sono alcuni dislivelli di pochi metri (1 o 2) da superare
in 2 occasioni, mentre per poche decine di metri la sezione del vicolo è
modesta ed insufficente, per cui la riapertura al publico è vincolata ad un
allargamento di essa, con opere di ingegneria naturalistica (vista la natura
geologica dei terreni - sabbie plioceniche in assenza di affioramenti
argillosi- le opere potrebbero essere adeguate anche se di "ingegneria
naturalistica morta"). Le opere potrebbero essere effettuate con l'utilizzo di
materiale legnoso prelevato in luogo con la ripulitura di ciò che resta della
traccia del vecchio vicolo. La vegetazione infestante è scarsa e limitata ad un
folto strato erbaceo dovuto alla crescita anche sul sentiero di alberi. IL
vicolo si ricollega a via Carducci con delle scale che rendono il sentiero
ulteriormente non fruibile a disabili in carrozzella.
Al momento non è stato fatto un preventivo relativo al tempo necessario alla
ripulitura del sentiero ed alla risistemazione della sezione del tracciato,
tantomeno è stato affrontato un discorso economico.
Relazione di Pietro Senesi -forestale-